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Intervista a Giampiero Medaglia

Aggiornamento: 16 dic 2019


Nuova intervista per il nostro blog. Il protagonista di oggi è il fotografo Giampiero Medaglia che, oltre ad essere bravissimo nella sua passione, ci insegna ogni settimana i trucchi del mestiere.

Godetevi l'intervista e alcuni suoi scatti meravigliosi

 

Da quanti anni fai il fotografo?

Sono passati talmente tanti anni che quasi non mi ricordo più. Ho iniziato nel 1976, 42 anni fa È cambiato il modo di fare fotografia rispetto a quando hai iniziato? Nei primi anni facevo diapositive, la macchina fotografica era analogica, montavi il rullino, non come ora che col digitale che puoi fare mille foto. Una volta avevi a disposizione 36 foto e quindi dovevi fare emergere il meglio di te: dovevi stare attento a ciò che facevi! Se andavi in montagna facevi 30 foto e ne tenevi una scorta di 6 qualora ci fossero state evoluzioni del tempo e eventi imprevisti. Serviva maggiormente la testa, non avevi neanche a disposizione il piccolo monitor attraverso il quale vedere subito un primo risultato. Ora si possono scattare infinite foto vedendo subito il risultato, poi è possibile fare una scelta.

Come si facevano una volta le fotografie?

C’erano due tipi di pellicola: la diapositiva, che veniva proiettata; poi c’era il negativo che veniva sviluppato su carta fotografica, in bianco e nero o a colori. La pellicola permetteva di sistemare la fotografia, facendo un po’ come si fa oggi con Photoshop. La diapositiva invece non lasciava spazio ad errori.

Che tipo di fotografie preferisci?

A me piace fare di tutto, ma quello che preferisco in assoluto sono le fotografie Macro, che si concentrano sui particolari. Si tratta di fotografie ricercate, intime e molto soggettive e legate ad un dettaglio che magari solo tu vedi. È un tipo di fotografia che ti permette di entrare in contatto con la natura. La fotografia per me è una grande emozione

Quali sono i trucchi per fare una buona fotografia?

Trucchi non ce ne sono. Per fare una buona fotografia bisogna avere un buon occhio, ovvero capire cosa si vuol fare, e un buon mezzo. È importante avere una buona tecnica, per la quale ci vuole un esperienza che si acquisisce col tempo. Non si può fare una fotografia a caso. All’inizio anche io sbagliavo molto! Prima di tutto è l’occhio che vede, poi la macchina fotografica mi permette di scattare quello che ho visto. Oggigiorno si possono fare fotografie con diversi dispositivi (macchina fotografica, ma anche smartphone, tablet, microcam…).

Tu cosa utilizzi?

Il mio mezzo preferito è, naturalmente, la macchina fotografica Reflex. Però mi piace anche il cellulare. Spesso lo uso per fare un’anteprima di quella che può essere la fotografia. Qualsiasi mezzo per me va bene, basta che si possa scattare.

Preferisci le foto a colori o bianco e nero?

In generale preferisco le foto a colori. In alcune circostanze, però, risulta più bello e adatto il bianco e nero. Qual è il tuo cantante o gruppo preferito? Il mio gruppo preferito sono i Pink Floyd, che ascolto da quando ho 16 anni e ho visto dal vivo una decina di volte: Milano, Modena, Verona e Venezia, il più bello che ho visto. Io ascolto un po’ di tutto, ma in generale i miei gusti mi riportano sempre alla musica degli anni ’70 e ’80.

Qual è il tuo sogno?

Il mio sogno sarebbe andare in Islanda, che deve essere un posto fantastico. Poi c’è un sogno che invece si è realizzato, poter stare qua con voi. Il giovedì, quando ci vediamo, sono estremamente contento

 


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